"Futruro Remoto" – Palermo, 27-10-2009, ore 16,30
Il 27 ottobre 2009 (martedì), alle ore 16,30, presso l'Aula Magna del Giudice di Pace Penale di Palermo, in Via Donizzetti n. 14 (a 30 m. del Teatro Massimo), parteciperò con Sonia Alfano e Luigi de Magistris (e altri) al convegno "Futuro Remoto – Giustizia fra esternalizzazione, precariato e rischi legati alla sicurezza della gestione informatica", organizzato dal Comitao informatici ATU della Giustizia.
INTERVENTI:
On. Dott. Luigi De Magistris Eurodeputato On. Sonia Alfano Eurodeputato Dott. Gioacchino Genchi Consulente informatico uffici Giudiziari Dott.ssa Lidia Undiemi Dottoranda di ricerca dell'università di Palermo Caterina Tusa FPCGIL Sicilia Eugenio Sasso FIOM REGIONALE CGIL Marco Caselli Testimonianze lavoratori ATU – EUTELIA Matteo Terzo Testimonianza lavoratori Stenotipia
L'attuale politica di esternalizzazione dei servizi informatici attuata dal ministero della Giustizia pone rilevanti questioni di interesse generale, che sostanzialmente ruotano attorno alla vicenda dei lavoratori addetti all'assistenza informatica presso gli uffici giudiziari, la cui precarizzazione dura ormai da più di dieci anni a causa delle precedenti strategie di outsourcing. Questo «giro d'affari» ha comportato la perdita del posto di lavoro di migliaia di tecnici informatici che per anni hanno prestato servizio presso i tribunali di tutta Italia. A breve stessa sorte toccherà a centinaia di lavoratori ancora in servizio. Nell'ottica della salvaguardia dell'attività giudiziaria, si consideri che un inevitabile effetto di tale politica è il coinvolgimento dei privati nella gestione dei dati giudiziari.
Da una prima analisi dei bandi di gara e dei contratti quadro stipulati fra il ministero della Giustizia e i privati pare, infatti, che non emergano specifiche, chiare ed adeguate garanzie circa i sistemi di sicurezza e l'attribuzione di responsabilità nei casi di violazione dei sistemi informatici oggetto di terziarizzazione. Occorre riflettere sul fatto che l' affidamento a fornitori esterni di determinati servizi pubblici implica che il cittadino, nei casi di cattiva amministrazione dell'attività esternalizzata, possa solo rivalersi nei confronti del privato. In altri termini, il rapporto pubblica amministrazionecittadino si trasforma in un rapporto fra privati, con la conseguenza che la gestione della cosa pubblica segue prevalentemente, se non addirittura esclusivamente, mere logiche di mercato. In questa direzione, si potrebbe infine prendere in considerazione l'eventuale esistenza di incompatibilità tra tale politica di outsourcing ed alcune disposizioni di legge. Fra queste: la normativa in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. n. 196/2003), specie in riferimento ai trattamenti in ambito giudiziario; il Codice dell'amministrazione digitale (d.lgs. n. 82/2005); il Testo unico sugli appalti pubblici (d.lgs. n. 163/2006).
1 commento:
Gran bel convegno, ma soprattutto GRANDISSIMO intervento del Dott. Genchi, a breve on line in video.
Grazie Gioacchino ti voglio bene.
Luigi Amico
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