venerdì 3 giugno 2011

Sorpresa: i cellulari dei politici li usano tutti

Sorpresa: i cellulari dei politici li usano tutti

AL PROCESSO GENCHI SI SCOPRE CHE LE UTENZE NON INTERCETTABILI VENGONO UTILIZZATE ANCHE DA ALTRI

di Antonio Massari, da "Il Fatto Quotidiano" del 3 giugno 2011

Avevano chiesto di interrogare direttamente Clemente Mastella, ma l'ex ministro di Giustizia s'è rifiutato, e così il 27 maggio gli avvocati Fabio Repici e Ivano Iai, difensori di Gioacchino Genchi, hanno sentito Francesco Campanella, l'uomo che fornì a Bernardo Provenzano la carta d'identità, per farsi operare a Parigi durante la latitanza.

È la testimonianza di Campanella, del quale Mastella fu testimone di nozze, la risposta "investigativa" di Genchi alle indagini del Ros dei Carabinieri e della Procura di Roma: che lo accusano di aver "trattato " illecitamente – oltre a quelle di otto parlamentari – l'utenza telefonica di Mastella. E quella di Campanella è soltanto una delle risposte: la difesa di Genchi ha prodotto tre documenti che – al di là del suo personale caso giudiziario – dovrebbero far riflettere parecchio.

Sono firmati dai segretari generali di Camera, Senato e Consiglio dei ministri.

La domanda è semplice: quanti cellulari, tra quelli intestati a Camera e Senato, erano effettivamente utilizzati dai parlamentari?

Il quesito si limita al periodo storico delle acquisizioni dei tabulati dell'inchiesta "Why Not" – aprile 2005, ottobre 2007 – ed ecco la risposta: "Le utenze mobili intestate all'amministrazione del Senato erano 292, più 183 per il solo traffico dati". "Delle 292 utenze gsm – continua il Senato – soltanto 5 erano assegnate a parlamentari". Il resto, ben 287, erano assegnate a "non parlamentari".

Se aggiungiamo che "un senatore era assegnatario di due utenze", il numero dei parlamentari scende a quattro.

E allora – sotto il profilo investigativo – la domanda è: basta l'intestazione, di un'utenza, al Senato – come sostiene il Ros – per "bloccare " il trattamento del traffico telefonico d'un telefono utilizzato invece, quasi con certezza, da un "non parlamentare"?

Più alta l'assegnazione alla Camera dei deputati: "Risultavano intestate alla Camera dei deputati 122 utenze cellulari. Di queste, 97 risultavano effettivamente assegnate agli stessi". Ma quante erano, in totale, le utenze intestate alla Camera? Ben 928 e solo 56 usate da deputati, scrive sempre la Camera, perché alcuni parlamentari erano assegnatari di più schede.

L'intestazione a Camera e Senato, quindi, non dà certezza che il telefono sia usato da un parlamentare. Ed è quello

che Genchi prova a dimostrare, per il caso Mastella, interrogando Campanella. Il "pentito" che aiutò Provenzano racconta l'iter politico che lo portò, dal 1999 in poi, a diventare segretario nazionale del Movimento giovanile dell'Udeur, "su designazione di Mastella" e "componente della direzione nazionale".

Campanella, i telefoni di Mastella, li conosce quindi molto bene, considerato il "rapporto di amicizia, anche con la moglie e i figli".

"Mastella – dice Campanella – aveva più utenze in uso e ha cambiato qualche volta, nel corso degli anni, il suo numero.

Tuttavia, ne aveva uno suo personale, sul quale lo contattavo. Quando non trovavo il parlamentare, contattavo il suo caposcorta, Stefano".

Il "pentito" spiega di aver contattato Mastella su ben altre utenze, diverse da quelle che Genchi e l'ex pm Luigi De Magistris hanno incontrato in "Why Not". Segno che, quella contestata, poteva non essere l'utenza strettamente personale dell'ex ministro.

È su altro numero, infatti, che nel 2005 Campanella invia l'sms di auguri per ferragosto.

Ed è sempre sullo stesso numero che lo contatta, in Sicilia, durante le elezioni amministrative dello stesso anno. Un numero che Mastella utilizza ancora oggi.

L'altra, quella contestata a Genchi, può ben essere tra le centinaia utilizzate dai "non parlamentari", come confermano le statistiche di Camera e Senato. E come conferma la presidenza del Consiglio, per i numeri – anch'essi contestati a Genchi e De Magistris – di Romano Prodi e Francesco Rutelli. Quella di Prodi era intestata alla Delta Spa e usata – verosimilmente – quando non era capo del governo e neanche deputato: l'utenza da premier, infatti, spiega la Presidenza del Consiglio era un'altra. Stesso discorso per Rutelli, che aveva a disposizione, scrive sempre il Consiglio dei ministri, ben due schede. Però diverse da quelle intestate alla Margherita, incontrate da Genchi .

Un mese fa, Giuseppe Pisanu, interrogato dalla difesa di Genchi aveva negato che l'utenza contestata dal Ros fosse sua. Fu un primo colpo all'accusa. E pare che non sia l'ultimo.

2 commenti:

Giovannino ha detto...

Anche questo castello, piano piano, crollerà! ;)

Pino Amoruso ha detto...

...piano, piano crollerà. Intanto nessuno parla di tutto questo.
:(