giovedì 23 aprile 2009
Gli ultimi aggiornamenti sulla farsa della Prcoura della Repubblica di Roma, nel silenzio delle Istituzuoni e della stampa di regime
Genchi lancia un appello a Napolitano: ''Intervenga, rivoglio il mio archivio''
Roma, 21 aprile 2009, ore 13:10 - Il consulente informatico dell'ex pm De Magistris chiede l'intervento del capo dello Stato: ''La Procura di Roma sta deliberatamente rifiutando la restituzione dei reperti e dei dati sequestrati presso il mio studio. Siamo in presenza di un atto eversivo di inaudita gravità"
Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - L'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e' stato chiesto da Gioacchino Genchi, il consulente informatico dell'ex pm Luigi De Magistris per ottenere la restituzione degli atti e dei dati sequestrati di recente nel suo ufficio dal Ros dei carabinieri su disposizione della Procura di Roma. La scorsa settimana il Tribunale del riesame aveva accolto la richiesta di Genchi e del suo legale, Fabio Repici di restituire i documenti sequestrati. Ma oggi la Procura della capitale, secondo quanto dice Genchi si sarebbe rifiutata di farlo.
''La Procura di Roma, nonostante la lapalissiana evidenza dei provvedimenti di annullamento delle perquisizioni e dei sequestri illegittimamente eseguiti e disposti dal Tribunale del riesame, sta deliberatamente rifiutando la restituzione dei reperti e dei dati sequestrati presso il mio studio - dice Genchi all'ADNKRONOS - contenenti risultanze di indagini riservatissime di numerosi uffici giudiziari anche nei confronti di magistrati della stessa Procura di Roma''.
Secondo Genchi ''siamo in presenza di un atto eversivo di inaudita gravita'. Chiediamo l'immediato intervento del capo dello Stato e, per gli atti urgenti concernenti l'esecuzione del provvedimento del riesame, del procuratore generale di Roma e del procuratore della Repubblica di Perugia''. Genchi e Repici sono ancora in Procura di Roma.
http://www.adnkronos.com/
GENCHI: "ABUSI DA PROCURA ROMA, TRATTIENE MIO ARCHIVIO"
Palermo, 21 aprile 2009, ore 13:52 - Il superconsulente informatico nell'inchiesta Why Not, Gioacchino Genchi, denuncia presunti abusi da parte della Procura di Roma, per la mancata restituzione dei dispositivi elettronici e dei dati sequestrati allo stesso Genchi il 13 marzo e di cui il Tribunale del Riesame della capitale aveva ordinato la restituzione. "La Procura di Roma - dice Genchi in una nota - rifiuta illegittimamente la restituzione di quanto, altrettanto illegittimamente, era stato sequestrato dai carabinieri del Ros. Siamo in presenza di un atto eversivo di proporzioni inaudite e per questo chiediamo l'immediato intervento del Capo dello Stato, del procuratore generale di Roma e del procuratore di Perugia". Quest'ultimo intervento, secondo Genchi, e' necessario perche' i sequestri hanno riguardato "indagini riservatissime di varie autorita' giudiziarie e contengono precise acquisizioni e intercettazioni telefoniche - prosegue la nota - riguardanti gli stessi magistrati che hanno proceduto al sequestro e un altro magistrato gia' in servizio alla Procura di Roma e di recente nominato a incarichi ministeriali". Genchi conclude sostenendo che "le acquisizioni delle indagini Why not, riguardanti quel magistrato, sono state legittimamente eseguite dal Pm Luigi De Magistris, quando il magistrato in questione ricopriva l'incarico di Pm di Roma. Il sinedrio della magistratura romana intende stravolgere le regole e i principi dell'ordinamento giuridico".
http://www.repubblica.it/
La procura di Roma non restituisce l'archivio. Genchi si appella a Napolitano. 21 aprile 2009
Apprendiamo proprio ora che nonostante l’ordinanza del Tribunale del Riesame la procura di Roma ha deciso deliberatamente che non restituirà l’archivio sottratto lo scorso 13 marzo a Gioacchino Genchi.
Il consulente delle procure ha invocato l’immediato intervento del capo della Stato, della Pg di Roma e della procura di Perugia. “Siamo in presenza – ha detto - di un atto di eversione giudiziaria di una gravità inaudita. Negli atti del sequestro vi sono infatti acquisizioni importantissime riguardanti gli stessi magistrati della procura di Roma che hanno eseguito il sequestro”.
E’ roba da matti. E da criminali. La procura di Roma, nonostante l’ordinanza del Tribunale del Riesame che scagiona Gioacchino Genchi da tutte le accuse mosse contro di lui non vuole restituire l’archivio sottratto al consulente delle procure lo scorso 13 marzo. Nell’ambito di un’operazione di sequestro disposta dai procuratori Toro e Rossi ed eseguita dagli uomini del reparto tecnico del Ros di Roma, guidati dal colonnello Pasquale Angelosanto.
Gioacchino Genchi, si legge in quelle carte firmate dal presidente estensore Francesco Taurisano – che proponiamo in forma integrale (SCARICA IN PDF 1- 2) – ha agito correttamente, non ha violato la legge quando, nella veste di collaboratore dell’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, ha acquisito ed elaborato i tabulati telefonici relativi a utenze in uso a parlamentari ed esponenti dei servizi di sicurezza, né ha violato la privacy quando ha effettuato 2600 interrogazioni all’Anagrafe Tributaria utilizzando l’abilitazione del Comune di Mazara del Vallo. Non arrecando “nocumento” ad alcuno.
Ancora, scrive il riesame, “le attività di acquisizione, di elaborazione e di trattamento dei dati storicizzati nei tabulati attestanti il traffico telefonico non possono definirsi illecite”. Perché Genchi “non violò le guarentigie a tutela dei parlamentari interessati dalle acquisizioni dei tabulati di traffico telefonico”, agendo, “di volta in volta, in forza del decreto autorizzatorio emesso dal pm, comunicandogli ogni emergenza di conoscenza storica circa il coinvolgimento di membri del Parlamento come soggetti intestatari ovvero usuari di utenze di telefonia”.
In quanto al contestato profilo di illiceità nella condotta acquisitiva si legge che anche questo è inconsistente, così come non è rinvenibile illiceità “nell’esercizio delle funzioni di elaborazione e trattamento dei dati, legittimamente e lecitamente raccolti in forza dei provvedimenti del pm, funzioni legalmente dovute nella qualità di consulente tecnico”.
Stesso discorso per l’analisi delle utenze telefoniche intestate alla Presidenza del Consiglio, al ministero della Difesa, a quello dell’Interno e a una persona. Mentre la procura di Roma, secondo il tribunale del riesame, “non ha definito la specificità e la concretezza della violazione addebitabile al consulente tecnico, strutturante ‘il factum’ costituente il reato di abuso d’ufficio”.
In parole povere, Gioacchino Genchi, ha sempre agito “nell’esercizio delle sue funzioni di ausiliare del pm De Magistris” anche per quanto concerne i tabulati di uomini dei servizi segreti. Per i quali non è “dato comprendere il nocumento per la sicurezza dello Stato”. Ma soprattutto “il tribunale non rinviene la norma di legge, ovvero di regolamento” che vieterebbe l’acquisizione di tabulati di uno 007.
La redazione di AntimafiaDuemila aderisce con piena convinzione alla richiesta di intervento di Gioacchino Genchi e se ne rende promotrice nella speranza che possa trionfare la Giustizia.
L'avvocato di Genchi: ''Nell'archivio del consulente le indagini sulla procura di Roma''
“Siamo oltre il porto delle nebbie”.
Lo ha dichiarato Fabio Repici, avvocato di Gioacchino Genchi, in seguito alla decisione della procura di Roma di non restituire l’archivio del consulente nonostante l’ordinanza del Tribunale del Riesame. “Oggi – ha spiegato il legale, la procura capitolina – ha fatto ammutinamento rispetto ai provvedimenti dei giudici che hanno decretato l’illegittimità totale dell’operato della stessa Procura. I reperti che la Procura di Roma sta mantenendo abusivamente in sequestro sono tutti di proprietà del dr. Gioacchino Genchi”. Per tale motivi oggi i pm romani “si sono resi responsabili, tra l’altro, dei reati di rifiuto di atti d’ufficio e di appropriazione indebita”. Tanto più che “nei supporti informatici trattenuti ci sono atti relativi a delicate indagini per le quali il dr. Genchi aveva ricevuto incarichi dall’Autorità giudiziaria. E ci sono perfino atti e intercettazioni che riguardano il procuratore aggiunto Toro: tra l’altro sue conversazioni nelle quali nel maggio 2006 concordava con altra persona, con insospettabili capacità profetiche, gli incarichi al ministero della giustizia presso l’appena nominato ministro Mastella e presso altri ministeri, riferendo anche gli incarichi graditi da altri magistrati romani, ivi compreso il dr. Nello Rossi. I magistrati della Procura di Salerno sono stati cacciati su due piedi dal Csm per aver emesso un provvedimento dichiarato legittimo dal competente Tribunale del riesame. Mi chiedo: cosa assicura ai magistrati romani l’impunità davanti al Csm ed al ministro della giustizia? Mi auguro – ha concluso - che la risposta non sia da rintracciare nel contenuto di quelle conversazioni”।
http://www.antimafiaduemila.it/
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14 commenti:
Caro Gioacchino Genchi,
è veramente una cosa incredibile quella che sta accadendo presso la Procura della Repubblica di Roma.
Se ho capito bene tu lo scorso martedì 21 aprile, compleanno della fondazione di Roma, eri presso la Procura stessa per cercare di risolvere la questione.
Spero che tu sia riuscito ad avere restituiti gli archivi che ti erano stati sottratti indebitamente, in caso contrario spero che il Presidente della Repubblica possa intervenire tempestivamente anche come presidente del CSM.
Buona fortuna, tienici informati su questo caso.
Marco
Gentile Dott. Genchi,
mi auguro solo che, in un'ipotetica ultima battuta, non si passi dalla "negazione" alla "distruzione" del materiale in questione... anche se non mi sorprenderebbe più di tanto.
Un caro saluto,
Simone
Esponga senza esitazioni il caso nelle sedi preposte europee!!!!!!!!
Veronica Fausto
AGGHIACCIANTE!!!
Caro Gioacchino
si era sempre capito (e ora confermato) dalla sicurezza con cui hai affrontato tutto e tutti e dalle tue circostanziate affermazioni che hai sempre lavorato con cervello ed intelligenza, solo LORO potevano non capirlo, sono abituati ad avere davanti stupidi malfattori come loro che si lasciano dietro, in tutto quello che fanno, la bava da lumache. Solo il regime sull'informazione e le connivenze gli permettono di rimanere impuniti.
Ecco perchè ci sono cascati in pieno erano alla disperata ricerca di un appiglio qualunque per colpirti ed adesso ad uscirne so caxxi loro...
Non mi stupirò però poi di certo se dai loro superiori verrà un nulla di fatto anzi ignoreranno e archivieranno il tutto perche più si sta su e più devono rendere conto a chi gli ha aggiunto i pioli alla scala usata per salire.
Infine noto che sei sempre il solito bravo ragazzo che da fiducia a tutti anche.. al capo dello stato..
La verità è che sei un uomo che ha scelto di far scorrere nelle arterie da sempre "lo Stato" anzichè sangue e ne hai fatto la tua ragion d'essere e ti invidio.
Vent'anni e passa al servizio delle verità hanno rischiato di essere "bruciati" in pochi minuti e da poche mani, è troppo per chiunque ed è troppo per la libertà e il rispetto di un uomo.
Una domanda: Ma la sospensione dal servizio ora che senso ha ?
Ti saluto
Siamo sempre vicini e non ci stancheremo di difenderti.
Grazie di tutto!!!
Carissimo dott. Genchi, ovviamente e come sempre ha tutta la mia solidarietà. Quello che però mi provoca maggiore sdegno è il fatto che in tanti l'hanno accusata di essere un uomo pericoloso per la democrazia di questo nostro Paese, è stata creata a dovere una "sacra alleanza di intenti" per distruggerla, quando abbiamo visto invece chi sono i veri attentatori, i veri eversori. Purtroppo devo dirle che in questo momento sono molto pessimista, non faccio altro che aspettare la prossima mossa contro la Sua persona e non credo che il Presidente Napolitano risponderà al suo appello. Ovviamente mi auguro ogni bene per Lei e la sua famiglia, oltre che per le Verità taciute.
Volevo inoltre segnalarle l'ultimo articolo che ho pubblicato sul mio blog che tratta appunto della sua vicenda (http://onoratasocieta.wordpress.com/2009/04/22/uccidetelo-e-una-persona-pericolosa/).
La saluto calorosamente
Concetta Cice
COME LEI CERTAMENTE SA, LA PROCURA DELLA REPUBBLICA ROMANA SI GUADAGNO' LA MERITATA DEFINIZIONE DI "PORTO DELLE NEBBIE".
CERTAMENTE SA CHE IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA ROMANA VALE QUANTO QUATTRO MINISTERI.
L'UNICO DATO CONFORTANTE E' CHE LA MAGISTRATURA GIUDICANTE SEMBRA NON ESSERE STATA INFETTATA - NON IN MODO SIGNIFICATIVO - DAL VIRUS SILVIO BERLUSCONI.
SPERARE IL CAPO DELLO STATO ADOTTI UN ATTO DI 'MORAL SUASION' E' ALLO STATO IMPENSABILE.
DUNQUE LE RESTA LA STRADA DEI VARI GRADI DI GIUDIZIO E LA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PERUGIA.
IN QUESTA EPOCA STORICA DI DI AGGRESSIONE ALLA DEMOCRAZIA, ALLE LIBERTA' DEMOCRATICHE, AL CAPO DELLO STATO E ALLA COSTITUZIONE LE SARA' CHIARO CHE LA LOTTA SARA' LUNGA, IMPARI E DALL'ESITO INCERTO.
MA NON LE RESTA CHE ANDARE FINO IN FONDO, LEI HA BRUCIATO TUTTI I PONTI ALLE SUE SPALLE E NON PUO' PIU' TORNARE INDIETRO.
IO AVREI FATTO ANALOGAMENTE.
Gentile dott. Genchi,
spero che lei, a nome anche di tutti gli italiani
possa ottenere giustizia.
Mi sembra assurdo ciò che le è accaduto e che è accaduto all'inchiesta why not.
Mi chiedo se è normale che in una democrazia o in un paese "avanzato" succedano simili cose aggravate dal silenzio dei mezzi di informazione.
Viene da dire: e nonostante questo e simili eventi che frantumano la giustizia e il suo stesso senso e valore, l'italia và avanti...sì, ma avanti dove?
tenga duro, lo faccia per gli italiani che hanno ancora un briciolo di speranza nascosta da qualche parte.
Gianluigi.
Cerchiamo di farci valere in europa! Questa democrazia malata italiana può essere curata solo con un vaccino esterno. Speriamo bene!
Caro dott. G. Genchi,
non mi stupisce mica la resistenza a restituire l'archivio. Nel conto era stata messa l'annullamento della perquisizione, il fine era probabilmente sbirciare nel suo... modus operandi, prevenirla sapendo in anticipo le sue carte.
Se io fossi il... fetente che ha responsabilità dirette ed indirette nell'attentato di via d'amelio, non potendo eliminarla fisicamente, cercherei di screditarla come in effetti stanno facendo in coro, tutti assieme appassionatamente.
Cercherei anche di leggere le sue carte per "immunizzarla".
Sta facendo la Resistenza ma la statistica è contro di Lei. Basta un solo Suo errore e tutte le mosse giuste precedenti vengono vanificate. I media sono in mano alle forze avverse. Il popolo italiano è preso dai suoi assilli. La gente non è mediamente attenta e profonda.
Non so se occorra una smossa.Se il resistere in una situazione cospiratoria e vittimizzante sia... ottimale.
Ma Lei è stato sindacalista e quindi la pazianza deve avercela.
Lei è un poliziotto e conosce tattica e strategia.
Forse ha ragione Lei. Forse è di qualità eccezionale la sua mente. Certo se l'avessero candidata alle europee era meglio...
Con crescente stima,
gennaro esposito
Caro dott. G. Genchi,
nel gioco delle parti napolitano che farà?
Lei è abbastanza "visibile" per ricevere attenzione o ponzio pilato si rilaverà le mani?
Il presidente del CSM riconoscerà gli abusi per quel che sono oppure dirà a se stesso che è troppo anziano per smuovere le acque fetide della commistione politica-economia-magistratura faccendiera-mafie?
Chi ricopre alte cariche dello Stato avendo ben precise responsabilità nel malessere italiano alla fine mollerà oppure giocherà al rialzo?
Intanto la vita scorre.
E alla fine, come al solito, chi ha avuto ha avuto...
La smemoria storica trionfa.
Il 25 aprile della Resistenza per gran parte delle ultime generazioni non significa più nulla.
Chi sa la verità sul suo conto o tace e si rende complice o è "impotente", come lo è il popolo rispettoso delle leggi.
l'opinione pubblica ignora perchè non informata.
CHi ricopre cariche nella magistratura se effettivamente compie i gesti eversivi da Lei denunciati dovrebbe essere espulso da tale ordine e processato.
Con stima,
gennaro esposito
L'incredibile è che ormai più nulla in Italia ci sorprende più. Tieni duro Gioacchino, con l'orgoglio e la gioia nel cuore di essere coi i giusti.
Perché la mafia non uccide De Magistris o Genchi
E mentre il governo cinese, da ieri sera, ha oscurato YouTube (la Cina è vicina?), qui in Italia si colpiscono le persone oneste che compiono il proprio dovere.
Un tempo la mafia gambizzava, metteva le bombe, intimidiva con ricatti e vessazioni d'ogni sorta. Oggi non ne ha più bisogno, perché la mafia è pienamente al potere e fa quel che vuole. La mafia ora licenzia, sospende, trasferisce persone, fa sequestrare documenti e computers... La mafia rimuove il problema non uccidendo.
Da varie parti giungno preoccupazioni in merito al destino di Genchi (ma anche di De Magistris) e si paventano azioni politico-mafiose volte all'eliminazione fisica di questi nostri amici della Giustizia. Questo non può avvenire (e ci auguriamo di non sbagliare), perché viviamo in un tempo in cui l'opinione pubblica deve essere tenuta a bada e alla quale si devono nascondere le verità più scottanti. Nuove stragi (come quelle di Capaci o di via D'Amelio) sarebbero fatali per la mafia al potere, svelerebbero la verità. I giornalisti, persino quelli televisivi, financo Bruno Vespa, a quel punto sarebbero costretti a far conoscere i meccanismi perversi e mafiosi che si celano dietro le azioni di certe Procure, nei riguardi di alcuni magistrati o consulenti. L'obiettivo invece è nascondere, più che palesare. Non è neppure un caso che abbiamo aperto il post con il riferimento alla Cina. Oggi, in Italia, su YouTube, possiamo ancora vedere certi filmati di denuncia che sono stati censurati dalle nostre TV. Ma domani? Alfano dice che stanno pensando a regolamentare la rete (esattamente quello che ha detto oggi il Ministro degli Esteri cinese).
Non dire, non far vedere, non far sapere. Un'arma della mafia è anche la censura televisiva. Gli italiani devono piuttosto pensare ad altre cose: veline e reality, crociere e bon bon.
http://italianimbecilli.blogspot.com/
Postato alle 15:08 di mercoledì, 25 marzo 2009
da: [Masaghepensu]
martedì 24 marzo 2009
Dr Genchi c'è solo bisogno di VERITA' e di GIUSTIZIA, di LEGALITA' e ancora di VERITA', dal basso all'alto!
Nessuno - in questo paese - deve sentirsi al di sopra della legge o al di fuori di essa, nè - tanto meno - non rispettare la nostra Carta Costituzionale.
"IO STO CON GENCHI!!" sempre più gente afferma con forza e sostegno questa frase.
Non demorda, La prego!
Un cittadino, come tanti, ma sempre più numerosi!!
Le vogliamo bene perchè ci sentiamo rappresentati dalla Sua onestà e dalla Sua perseveranza!
Marco Giovanni Giacomo Luca Paolo Daniele e tanti altri
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