martedì 3 novembre 2009

XIV Premio Paolo Borsellino: la mia coscienza e la mia coerenza mi impongono di non partecipare ad un evento con Gasparri e Mastella

Caro Leo Nodari,
innanzitutto consentimi di esprimerti tutta la mia solidarietà per la vile aggressione di cui sei stato vittima. Simili episodi di squadrismo si commentano da soli e fanno molto riflettere su chi, effettivamente, li ha voluti determinare.
Non a caso tutto è accaduto in concomitanza con la partecipazione al XIV Premio Paolo Borsellino del sen. Maurizio Gasparri, di cui sconoscevo l’invito all’evento.
Proprio alla luce delle gravi affermazioni del sen. Gasparri – offensive della verità e della memoria di Paolo Borsellino – ho maturato la determinazione di non partecipare agli incontri previsti a Roseto, a Giulianova e a Teramo, per i giorni 5 e 6 novembre, nell’ambito delle manifestazioni del “Premio”.
Ti ringrazio ancora per la cortesia che hai avuto nell’invitarmi e nell’insistere affinché io partecipassi, come ringrazio le amministrazioni e gli altri organizzatori.
La mia coerenza di uomo e di servitore dello Stato, il rigore che ho sempre imposto a tutte le mie scelte di vita e professionali, oltre alla determinazione con cui ho sempre rifiutato compromessi con chi fa dileggio della Verità, mi impongono di non partecipare ad un evento al quale ha preso parte uno come Gasparri ed a cui avrebbe dovuto presenziare – come ho pure appreso solo ieri – finanche Clemente Mastella.
Dopo la vile speculazione politica che Gasparri e il partito di Gasparri hanno fatto di Paolo Borsellino nel 1992, prima che fosse ucciso - votandolo come Presidente della Repubblica (sapendo che mai sarebbe stato eletto!), al solo di fine di delegittimarlo nella nomina a Procuratore Nazionale Antimafia, che in molti davano per scontata dopo la strage di Capaci e prima di quel voto – le affermazioni di ieri del sen. Gasparri concludono il ciclo della strumentale pantomima con cui in tanti, anzi in troppi, impediscono la ricerca e l’affermazione della verità sulla strage di Via D’Amelio, nelle cui Verità negate si fondano le origini della seconda Repubblica. A queste considerazioni, su cui molto ci sarebbe ancora da dire, si aggiunge il dileggio che dal proscenio del XIV Premio Paolo Borsellino il sen. Gasparri ha potuto fare del mio amico Salvatore Borsellino.
Orbene, caro Leo, dopo l’assassinio di Paolo Borsellino e dopo le mistificazioni, le strumentalizzazioni e i depistaggi che per 17 anni hanno celato la “Verità” sulla strage di Via d’Amelio, la voce e il ruolo di Salvatore Borsellino rappresentano per me, per tanti giovani come per tanti, tantissimi, italiani onesti, l’unica speranza di Giustizia, che è anche una speranza di Libertà, per questa martoriata Italia.
Ecco perché, caro Leo, al solo pensiero di trovarmi dalla parte di chi ha consentito a Gasparri di dire quello che ha detto su Paolo Borsellino e su Salvatore Borsellino, la mia coscienza si ribella e, con sommo rammarico per te e gli altri amici, mi impone di restarmene a casa.
Spero solo vorrai capirmi.
Con affetto e solidarietà
Gioacchino Genchi

5 commenti:

salvatore ha detto...

Caro Gioacchino, ti sono grato per le tue parole che mi confermano quello che già conoscevo di te, uomo di eccezionale rettitudine morale oltre che amico fraterno. Avrei accolto con lo stesso animo qualsiasi tua decisione, sia che avessi accettato di partecipare agli incontri programmati per mantenere un impegno preso e per non lasciare questo ormai impresentabile premio intitolato a Paolo in balia di figure che oltraggiano le istituzioni, sia che, come hai fatto, rinunciassi a una partecipazione con la quale il peso morale di una persona integerrima come la tua rischierebbe di essere offuscato dalla contemporanea partecipazione di personaggi che stanno svilendo le nostra Istituzioni e il nostro Paese.
Preso atto della tua decisione, sulla quale non ho voluto in alcuna maniera influire, devo ringraziarti come amico di aver voluto motivarla anche con con la identità degli ideali di Verità e di Giustizia che ci accomunano e per i quali, insieme con le tante persone, giovani e no, che ci sostengono, abbiamo combattuto e combatteremo tante battaglie.
In questo triste episodio nel quale hanno cercato di colpirmi in quello che ho di più caro avranno un loro peso sia le parole che i silenzi, sia le azioni che le omissioni e, tra tutte, le tue parole e quelle di Sonia saranno quelle che serberò con più amore dentro il mio cuore.
Grazie amico mio
Salvatore

Antonio Bello ha detto...

blog davvero interessante, complimenti! Ti interessa uno scambio link?

Anonimo ha detto...

Dott.Genchi,

ha fatto benissimo a non andare!

Con tutta la mia solidarietà un affettuoso saluto

Anonimo ha detto...

Caro Gioacchino non ti posso dare torto, capisco lo sdegno, ma li' dovevate esserci voi!
Quanto continua a costarci la pressione di questi impuniti sulla libertà e sul diritto di espressione scritto nella ns costituzione e, ancora, sulla verità (anche storica).
Ci stanno privando anche delle opportunità più sacre, come in questo caso la memoria di Borsellino, arrogandosene gli onori e tenendo a distanza i protagonisti onesti. Applicano "il metodo": qui ci stiamo noi quindi ascoltate la ns verità catartica e diffidate da quella che altri (Salvatore, Genchi, Grillo, Alfano, magistrati ecc..) vogliono farvi credere.
Purtroppo i "buoni" sanno mettersi da parte per dovere di onestà intellettuale e questo fa buon gioco a coloro che approfittano con la loro faccia occupando l'informazione e sostituendola con quella di comodo.
...e gli italiani dormono!!!
ciao Saro

3my78 ha detto...

Ha fatto benissimo a non andare!