venerdì 30 gennaio 2009

Solidarietà di Enzo Fragalà, avvocato ed ex parlamentare ... non a caso!

Ritengo doveroso, fra i tanti, riportare il messaggio di solidarietà che, dopo quello - commovente - degli avvocati Enzo Trantino ed Enrico Trantino (già difensori del Sen. Marcello Dell'Utri), mi ha inviato l'avv. Enzo Fragalà, già deputato e Componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Con l'avv. Fragalà, da più di 20 anni, ci siamo incontrati e scontrati nelle aule di Giustizia, in un'infinità di processi di mafia, di omicidio, di rapine, di stupefacenti, di pedofilia e di pubblica amministrazione, anche nei confronti di "colletti bianchi".
Nel rispetto assoluto della diversità dei ruoli e delle conclusioni processuali, ognuno ha fatto il proprio dovere a servizio della Giustizia.
Il suo messaggio si unisce a quello dei tanti avvocati che mi scivono da tutt'Italia, che saluto e che ringrazio.
Gioacchino Genchi

A Gioacchino Genchi
Desidero intervenire, come avvocato del foro palermitano, nonchè componente della Commissione Giustizia della Camera per tre legislature, per testimoniare l'eccezionale contributo di correttezza e trasparenza che ha sempre nutrito l'attività di consulente e di perito d'ufficio di Gioacchino Genchi al solo fine dell'accertamento della verità dei fatti, prima storica e poi processuale.
E che quanto affermo sia noto a tutti, ma soprattutto agli interessati detrattori di Gioacchino Genchi, è evidente per il fatto che nessuna contestazione gli viene rivolta su una consulenza o su un fatto specifico, bensì ai suoi danni si contestano due circostanze assolutamente inesistenti e false.
La prima è che si parla dell'attività di Genchi a proposito delle intercettazioni, quando è da tutti risaputo che Genchi non ha mai fatto in vita sua una intercettazione o una attività connessa alle intercettazioni.
La seconda circostanza altrettanto falsa, che Genchi ama definire "la grande bufala", è che esista "un archivio Genchi", cioè una banca dati riguardante o le intercettazioni o le acquisizioni dei tabulati telefonici.
Tutti sanno, invece, che Genchi si occupa esclusivamente di consulenze, solo d'uffiio cioè per P.M. e Giudici, purtroppo mai per le parti private sia esse parti civili o difensori degli imputati, e al solo scopo di verificare, attraverso lo studio dei tabulati telefonici eventuali contatti, rapporti e luoghi da cui i protagonisti del processo hanno attivato interconnessioni di telefonia mobile.
Ma la mia testimonianza si aggiunge a quella di tanti ed altri difensori che hanno constatato che l'accertamento peritale d'ufficio effettuato da Genchi ha, numerose volte, impedito un errore giudiziario a danno degli imputati ed altre volte ha consentito l'individuazione dei veri responsabili di un delitto che, altrimenti, sarebbe rimasto impunito.
Ma la vera contestazione a Genchi, mi pare sia essere solo quella che il perito è considerato eccessivamente bravo e i risulati delle sue perizie contrastano tante volte con tesi precostituite o correggono errori plateali delle indagini.
Per questo spero, da difensore della parte privata, che Genchi prima o poi si stufi di tanti gratuiti ed ipocriti attacchi e decida di fare il consulente finalmente della difesa!
Enzo Fragalà

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero vivamente che non farà mai il consulente della difesa anche se ha già dimostrato che un lavoro privo di errori o peggio ancora di personalismi può tornare utile ad entrambe le parti. i P.M. agiscono a tutela della comunità, gli avvocati a tutela del singolo e mi pare di capire che ci siano già abbastanza persone che portano avanti avanti gli interessi particolari anzichè quelli generali (spesso anche senza avvocati).
Paolo.P.

Anonimo ha detto...

"Il sistema dimostra di avere gli anticorpi"

A questi livelli direi mostruosi di giudizio dire VERGOGNATEVI è ben poca cosa.
Ho imparato a non fare caso al lato oscuro delle cose ma cerco in ogni modo la parte Buona e la Luce che, grazie a Dio, ancora esiste e si fa trovare...solo così se ne esce.
Insieme ..............

Anonimo ha detto...

Carissimo dott Genchi,
l'operazione contro di lei e' talmente chiara nelle motivazioni, che un cittadino libero di pensiero non puo' che esprimerle la piu' sincera e combattiva solidarieta'. Personalmente la ringrazio per il lavoro svolto in questi anni per il nostro paese.
Susanna

spes ha detto...

Sono una prof. di liceo; volevo solo dirle che è grazie a persone perbene come lei che continuo a credere nella democrazia ed a trasmetterne i valori ai miei allievi.Non si scoraggi, la gente non è stupida! Piera

Anonimo ha detto...

Purtroppo ci sono delle cose che ancora sono in divenire...ci vuole molta pazienza con gli italiani..le cose importanti le capiscono quando sono già storia e il danno è fatto.
Come le ho già scritto via mail la ringrazio di riuscire a dare un vero contributo inattaccabile e chiarificatore.
Dimostrazione siano:
- la serata di Matrix... Grandiosa
- l'intervista su Sky... Fantastica
Ma Le rispondono ? può farci sapere che tenore hanno le contro deduzioni alla Sue affermazioni pubbliche... perchè ripetono sempre la stessa solfa...dell'archivio etcetcetc...
Saluti e grazie
Saro

Anonimo ha detto...

Solo poche parole signor genchi per esprimerle la mia stima e la mia solidarietà. Massimiliano Barontini

Anonimo ha detto...

EGREGIO DR.GENCHI, LA RINGRAZIO X LO SPIRAGLIO DI LUCE CHE APRE CON IL SUO IMPEGNO SU QUESTI ANNI BUI: NON MOLLI ED ANZI VADA A TESTIMONIARE IN TUTTE LE SCUOLE IL SUO IMPEGNO X LA LEGALITA' AFFINCHE' QUESTA NON DIVENTI UNA PAROLA USATA ED ABUSATA INUTILMENTE.
FORZA E CORAGGIO
MARIO '46 SALERNO

Anonimo ha detto...

Salve Dott. Genchi, l'altra sera ho visto la trasmissione Annozero, nella quale Lei ha spiegato al simpaticissimo Martelli come viene conferito l'incarico ad un consulente che aussume le vesti di pubblico ufficiale,in una maniera ineccepibile.Detto fra noi,forse anche meglio di un professore universitario.
Ma non è questo ciò che le volevo dire.Ero piuttosto incuriosito di ciò che lei stava dicendo, prima che l' "amico" Martelli la interrompesse con quel : Ma lei chi è? Ad onor del vero,lo stesso Martelli s'è scusato in trasmissione per l'interruzione e di questo gliene siamo grati!Torniamo all'origine del post,le chiedo a nome del popolo italiano e soprattutto per una corretta e completa informazione, di continuare il discorso che aveva incominciato.
La ringrazio per la chiarezza che ha avuto in questi giorni , nonostante la maggior parte dei giornalisti non la agevoli nell'esporre le sue ragioni.
Le porgo i miei saluti
Angelo D.

PS:mi sono permesso di allegare il link di youtube http://www.youtube.com/watch?v=ZJuXV8Zi9AE&feature=related

Valentina Balduzzo ha detto...

Ho appena appreso questa notizia dal sito libero news:
Cronaca | 24/02/2010 | ore 15.35 »
Palermo:Aggressione Fragala', Pm studiano fascicoli processuali penalista
Palermo, 24 feb. - (Adnkronos) - I magistrati della Procura di Palermo che indagano sulla brutale aggressione all'avvocato Enzo Fragala', il noto penalista palermitano ricoverato da ieri sera in stato di coma all'Ospedale Civico, hanno sequestrato gli ultimi fascicoli processuali di cui si occupava il penalista negli ultimi mesi. Si tratta di molti processi al Tribunale di Palermo, collaborato dalla figlia Marzia Fragala' e dal altri colleghi dello studio di Piazza Vittorio Emanuele Orlando. Ieri sera, Fragala', e' uscito un po' prima dallo studio per andara a casa, a Mondello, e studiare un fascicolo. Ma all'uscita dallo studio, a pochi passi dal Palazzo di giustizia, e' stato aggredito con violenza da un uomo alto, muscoloso, che ha iniziato a colpirlo sulla testa e sulla schiena.
Ultimamentre Fragala' aveva rappresentato la societa' Villa Heloise, dei costruttori Rappa di Palermo, che ha un contenzioso con il Comune di Palermo per ottenere il pagamento dell'affitto degli ultimi 11 anni. Non ha mai difeso boss di grosso calibro, fatta eccezione per Giuseppe Pino Greco, detto 'Scarpuzzedda', cioe' piccola scarpa per una malformaizone a un piede. Greco venne ucciso nell 1985 con il metodo della lupara bianca.
In passato il nome di Enzo Fragala', che all'epoca era ancora deputato di Alleanza nazionale, apparve in una informativa dell'ex Sisde perche' era tra le persone ritenute nel mirino di Cosa nostra.

Anonimo ha detto...

Caro Dott Genchi
sappiamo benissimo che da sempre nella storia dell'umanità dovunque si sia creata una società di contro si sono dovute creare delle regole per il funzionamento della stessa; J.J.Rousseau diceva al proposito che bisognava prestare particolare attenzione alle artificiosa creazione di regole degli stati "democratici"i quali allantanavano progressivamente l'individuo quindi l'uomo dallo stato di natura quello esente dalle ipocrisie e dal cinismo di chi brama Ed esercita il potere.
Cio che percepisco nella profondità della mia coscienza è che lei sia una brava persona che ha sempre svolto il suo lavoro con senso di giustizia e serietà professionale;
Mi emoziona leggere la lettera dell'Onorevole Enzo Fragalà
persona giusta coraggiosa e per bene
Mi addolora la sua condizione
Il pugno della bestia che uccide è sempre libero di agire
Ma sappiano queste bestie immonde capaci di tali crudeltà, che l'anima non muore mai....i nostri pensieri i nostri propositi marciano come la luce nel cosmo
Certo che avrà compreso il mio sfogo
Le auguro ogni bene

Francy274 ha detto...

Appreso della morte di Enzo Fragalà ho cercato su internet notizie su di Lui, volevo sapere chi fosse e in quali settori aveva operato.
Per caso mi sono imbattuta nel Suo blog, Signor Genchi, ed ho trovato questa lettera indirizzata a Lei dall'avvocato Fragalà, postata in data 30 Gennaio.
Spero e mi aguro che Lei ci sappia dire di più sulla tragica morte di questo, che a me pare un bravo avvocato.
La Sua morte mi lascia interdetta, si ipotizza ma fino a quando non si hanno notizie certe tutto resta nel dubbio. Un fatto veramente nuovo e sconcertante, non mi risulta che finora sia mai stato vittima di un omicidio un avvocato.
Mi piacerebbe sapere di più su quest'uomo, la Sua morte e il modo in cui è stato ucciso pone molte domande.
Mi dispiace che sia avvenuto questo, e spero e mi auguro che Palermo non molli, che non cada nella trappola della paura.
Aspettando risvolti, spero che Lei ci sappia dire qualcosa di più con la schiettezza che la contraddistingue.
Pubblicherò questo suo post sul mio blog "la sinistra che vogliamo".Spero non le dispiaccia, vorrei dare una traccia del profilo di questo avvocato che traspare dal Suo scritto.

Valentina Balduzzo ha detto...

...

PALERMO
La scorta al figlio di Schifani
Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica di Palermo ha assegnato la scorta all’avvocato Roberto Schifani, figlio del presidente del Senato, che si occupa di cause civili e tributarie. Le forze dell’ordine non hanno voluto commentare la notizia, né spiegare il motivo della decisione.

Valentina Balduzzo ha detto...

A.A.A. CAPRO ESPIATORIO CERCASI :

Da "il Fatto quotidiano" di oggi04/03/2010

OMICIDIO FRAGALÀ
Indagato ex cliente del penalista

Per l’omicidio del penalista Enzo Fragalà da ieri c'è un indagato. Si tratta di un ex cliente dell’avvocato aggredito la scorsa settimana a colpi di bastone e morto dopo tre giorni di agonia. Il sospettato, un commerciante di 50 anni, venne arrestato per detenzione illegale di un fucile. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, a cui Fragalà avrebbe assicurato allora l’imminente scarcerazione, non sarebbe stato invece liberato. Il cliente avrebbe rimproverato quindi alla vittima una cattiva difesa. Si tratta però, come ha detto il procuratore aggiunto Maurizio Scalia, di una delle piste seguite precisando perciò “che non c'è ancora nulla di decisivo”. Da questa pista si desume si tratti di una specie di “vendetta” da parte di un uomo convinto di non essere stato difeso bene. Sarà solo l'esame dei Ris sui vestiti dell’uomo a stabilire se sussiste un legame con la morte di Fragalà.

Valentina Balduzzo ha detto...

Dal sito di Rainews24 dell'8 marzo 2010:

Messina, 08-03-2010

I primi risultati delle analisi condotte dai carabinieri del Ris di Messina sui reperti sequestrati al commerciante di 50 anni sospettato di avere ucciso a sprangate a Palermo l'avvocato Enzo Fragala' scagionerebbero l'indagato.

Gli esami condotti su alcune macchie rilevate sulle scarpe e sul bastone sequestrato in casa dell'uomo, che pratica le arti marziali, escludono infatti una compatibilita' con il Dna del penalista assassinato.

L'indagato e' un ex cliente di Fragala', arrestato per detenzione abusiva d'arma, che dopo avere scontato un anno di custodia cautelare, avrebbe lamentato una difesa carente e una parcella esosa da parte del penalista.

Il commerciante ha anche fornito un alibi per la sera del delitto, che e' stato confermato dalla sua convivente. Gli investigatori stanno valutando anche una serie di segnalazioni giunte in Procura, alcune delle quali anonime, che indicherebbe altri possibili piste alternative.

Valentina Balduzzo ha detto...

DISSOCIATI:

Dal "Giornale di Sicilia" on-line del 16/03/2010

Durante il processo “Carthago”, in cui tre imputati erano difesi dall’avvocato assassinato, ha voluto unirsi alla commemorazione del giudice


Palermo. Un imputato, sotto processo per mafia a Palermo, si dissocia in un’aula di tribunale dal delitto Fragalà. È successo ieri, nel corso del processo “Carthago”, in cui tre degli imputati erano difesi proprio da Enzo Fragalà, ucciso un mese fa all’uscita del suo studio legale proprio di fronte al Palazzo di giustizia di Palermo.
Prima di iniziare il dibattimento il gup Lorenzo Matassa aveva voluto ricordare il legale assassinato, subito dopo uno degli imputati, Andrea D’Arrigo, 65 anni, considerato vicino al clan dei Vitale di Partinico, ha aggiunto, come riportato oggi dal Giornale di Sicilia in edicola che racconta nel dettaglio l’episodio: “Anche noi siamo d’accordo con quello che ha detto il giudice”.
Una presa di posizione chiara che i giudici non sottovalutano.

Valentina Balduzzo ha detto...

DAL SUD AL NORD:
(AGI) - Genova, 11 mar.- "Plinio come Fragala'". Questa la scritta vergata con vernice nera su una saracinesca di corso Gastaldi e firmata con la A cerchiata degli anarchici rinvenuta stamani e su cui la digos di Genova ha avviato un'indagine.
Gianni Plinio e' un consigliere regionale del Pdl storico e combattivo esponente di An. Enzo Fragala' e' il legale palermitano e esponente del Pdl ucciso recentemente a calci e pugni. Plinio ha presentato denuncia in questura. (AGI) Cli/Ge/Bru

Valentina Balduzzo ha detto...

Da: Mediapolitika.com pubblicato il 22/03/2010

LA PISTA MAFIOSA - Prosegue il mistero dell’omicidio di Enzo Fragalà, l’avvocato ed esponente politico del Pdl aggredito lo scorso 23 febbraio a Palermo sotto il suo studio legale e morto, dopo tre giorni di coma, nell’ospedale Civico di Palermo. L’aggressore, riferiscono tre testimoni, indossava un casco scuro e impugnava un pesante bastone di legno.
I magistrati, che considerano possibile un coinvolgimento della mafia, stanno seguendo la pista professionale: Fragalà, penalista di successo, nella sua lunga carriera è stato anche nei collegi difensivi dei maxiprocessi a Cosa Nostra e recentemente aveva assistito cinque professionisti che avevano scelto di confessare il loro ruolo di prestanome e di complici di boss mafiosi. Finora ci sono stati due sospettati principali, un suo ex-cliente ed un pregiudicato ritenuto vicino alle cosche mafiose, ma le analisi dei Ris sui reperti sequestrati alle due persone hanno dato esito negativo. Gli accertamenti continuano comunque anche in queste direzioni. Un altro fronte che i magistrati seguono è quello di Lercara Friddi: nel paese siciliano due allevatori, difesi da Fragalà, sono stati condannati per omicidio nell’ambito di una faida familiare.
Intanto, gli investigatori sperano di ottenere maggiori informazioni dai testimoni oculari: dalle telecamere a circuito chiuso di diversi negozi del luogo si evince che ce ne erano diversi quel giorno in zona, ma solo tre di loro si sono fatti avanti per testimoniare.

Valentina Balduzzo ha detto...

Come ANSA è un pò datata, siamo nel 2006 ma mi sembra che qualche soggetto sia molto attuale.
4 febbraio 2006:
UNIPOL:FRAGALA',SCALATA TELECOM E FONDI URSS SONO COLLEGATI? 'COINCIDENZE INSPIEGABILI', INTERROGAZIONE A CASTELLI E PISANU
(ANSA) - ROMA, 4 FEB -
"La scalata Telecom e i trasferimenti di fondi neri dall'ex-Urss sono facce della stessa medaglia?". Se lo chiede Enzo Fragala',componente della Commissione Giustizia della Camera per An. "Ho presentato un'interrogazione dettagliata ai ministri dell'Interno e della Giustizia - spiega - per capire da dove arrivano le ingenti risorse finanziarie con cui e' stata portata a termine 'l'Opa del secolo". "Sulla vicenda Unipol-Pds - osserva - convergono troppe coincidenze apparentemente inspiegabili e sulle quali e' necessario fare piena luce per capire le fortune ammassate da Consorte e talune operazioni finanziarie che hanno segnato l'economia nazionale: dai tentativi del Pcus e del Kgb di trasferire fondi neri in Italia tramite il Pci, alla scalata diTelecom da parte dei cosiddetti capitani coraggiosi fino alle inchieste che il procuratore russo Stepankov conduceva con l'aiuto di Giovanni Falcone. Tante tessere di un puzzle che, lette oggi, a distanza di tempo, anche sulla base delle recenti rivelazioni sulle relazioni di Consorte, disegnano un quadro d'assieme allarmante e che puo' spiegare molte delle vicende attuali"...(CONTINUA)

Valentina Balduzzo ha detto...

..."Fra il 1991 e il 1992 - aggiunge il deputato di An - emerse la strana vicenda, resa nota da Cossiga che la contesto' a D'Alema il quale, poi la confermo', dei tentativi avviati, attraverso funzionari di Botteghe Oscure, da parte di esponenti del Kgb e del Pcus di trasferire i propri fondi segreti -ingenti, sottolineo' D'Alema - attraverso collaudati canali finanziari e bancari uno dei quali era, guarda caso, un conto bancario intestato al Pci presso la Banca del Commercio Estero dell'Urss. Come mediatore dell'operazione era stato indicato tale Ugo Bovoli, titolare di una societa' di consulenza denominata "Eda". Fragala' aggiunge che "l'operazione, 'bruciata' dalle rivelazioni di Cossiga, non sarebbe andata a buon fine. Ma che la vicenda fosse ancora in piedi e ben conosciuta lo dimostra il fatto che, sempre in quell'arco di tempo, fra il 1991 e il 1992,come peraltro risulta agli atti della Commissione Mitrokhin, il procuratore russo Stepankov, attraverso rogatorie internazionali accolte dall'allora direttore degli Affari Penali del Ministero della Giustizia dottor Giovanni Falcone, stava indagando proprio sulla fuoriuscita di risorse economiche molto rilevanti gia' appartenuti all'ex-Pcus e che, in parte, avrebbero avuto come destinazione finale anche l'Italia, con il possibile coinvolgimento di organizzazioni di carattere mafioso nell'opera di riciclaggio". "Sta di fatto - aggiunge Fragala' - che proprio tra il 1992 e il 1999, una serie di attivita' economiche e finanziarie delle Cooperative Rosse e dell'Unipol, tutte collegate al Pci, Pds, Ds,realizzarono una tale incredibile disponibilita' di risorse finanziarie, che la societa' Bell, con sede nel Gran Ducato del Lussemburgo, e nel cui azionariato sono presenti le 'cooperative rosse' attraverso l'Unipol, e in modo particolare attraverso Consorte, partecipo' tramite la controllata Olivetti all'Opa dei cosiddetti 'capitani coraggiosi' per la scalata alla Telecom, la scalata allora definita come 'l'Opa del secolo". "E' bene ricordare - continua il componente della commissione Giustizia della Camera - che in quello stesso periodo D'Alema era divenuto presidente del Consiglio e l'avvocato Guido Rossi, che ha ricoperto anche la carica di presidente della Consob, affermava che a Palazzo Chigi vi era "l'unica merchant bank in cui non si parlava inglese". "Una dichiarazione certo azzardata - dice Fragala' - ma che letta oggi in controluce puo' spiegare forse molte cose. Puo' spiegare, ad esempio, come sia stato possibile che la Bell, proprio grazie alla partecipazione della Unipol, pote' impegnare risorse finanziarie molto ingenti nella scalata a Telecom. E poiche' nel 2001 la Telecom venne ceduta dal gruppo Colaninno-Gnutti-Consorte al gruppo Pirelli-Tronchetti Proverapuo' anche spiegare le irate e ripetute denunce che, nelle scorse settimane, ha fatto il presidente di Telecom Tronchetti Provera sostenendo che all'atto della vendita della compagnia telefonica il valore delle azioni Telecom sarebbe stato fittiziamente tenuto alto con l'impiego di risorse finanziarie molto ingenti ancora una volta dall'origine non chiara dal momento che all'epoca sia Telecom che l'Olivetti erano oberate di debiti". Fragala' si chiede "da dove arrivavano,dunque, queste ingenti risorse finanziarie? Come mai da Tronchetti Provera e'stata piu' volte ventilata addirittura l'ipotesi di una denuncia per truffa? Davvero l'iniziativa degli ex-Servizi segreti russi e del Pcus non ando' a buon fine? Tutte domande che ho posto, con la mia interrogazione all'attenzione dei ministri dell'Interno e della Giustizia affinche' sia fatta definitiva chiarezza sulla provenienza degli ingenti capitali con cui e' stata realizzata la 'scalata del secolo' ". (ANSA).

04-FEB-06 19:04

Valentina Bladuzzo ha detto...

Parte dell'intervista a Massimiliano Fragalà dal "corriere di sicilia", 26/03/2010

"...Ma Massimiliano non esclude un'altra pista, quella che aveva visto il padre abbracciare le nuove opportunità professionali offerte dalla legge sulle indagini difensive, cioè la possibilità data ai legali di svolgere investigazioni per proprio conto, interrogare testimoni, acquisire elementi di prova..."

Valentina Balduzzo ha detto...

Da: La Repubblica Palermo.it

Omicidio Fragalà, i Ris scagionano
anche il secondo sospettato

Gli esami dei carabinieri hanno appurato che sugli abiti del sospettato e su quelli del penalista non ci sono tracce comparabili di Dna
E' stato scagionato anche il secondo sospettato nell'inchiesta sull'aggressione mortale all'avvocato Enzo Fragalà, assassinato con colpi di spranga la sera del 23 febbraio scorso davanti al suo studio di Palermo. Dagli esami condotti dai carabinieri del Ris di Messina, infatti, non sono emersi indizi sul pregiudicato di 31 anni indicato dagli inquirenti come vicino ad ambienti mafiosi. Sui suoi abiti e su quelli dello stesso penalista non sono state trovate tracce comparabili di Dna.

Dunque resta ancora avvolta nel mistero la selvaggia aggressione avvenuta nei pressi del palazzo di giustizia di Palermo, a pochi metri dallo studio del penalista che morì, dopo tre giorni di coma, all'ospedale Civico di Palermo.

A questo punto si profila l'ipotesi dell'archiviazione. Il primo indagato era un ex cliente di Fragalà, che sarebbe rimasto insoddisfatto dall'assistenza dell'avvocato e protagonista di una accesa contestazione avvenuta pochi giorni prima dell'aggressione. L'uomo, però, era stato scagionato dagli esami del Ris; la stessa sorte toccata al secondo indagato, a carico del quale non esistono elementi probatori.

21/09/2010