Dopo l'annullamento da parte del Tribunale del Riesame di Palermo dell'Ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP Florestano Cristodaro, nei confronti di diversi indagati (fra i quali il giovane boss Sandro Lo Piccolo, da allora latitante ed il capomafia Salvatore Biondo, pure condannato per la "strage di Capaci"), il Pubblico Ministero della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo ha conferito al dr. Gioacchino Genchi un articolato incarico di consulenza tecnica, volto all'elaborazione ed all'analisi dei dati di traffico telefonici ed alla ricostruzione dei rapporti fra gli indagati, con particolare riguardo alle dinamiche dei frangenti omicidiari, oggetto delle imputazioni.
Dopo il deposito della relazione, nel corso di diverse udienze, il consulente ha illustrato al dibattimento l'esito delle sue indagini, integralmente accolte dalla Corte d'Assise di Palermo, che ha condannato alla pena dell'ergastolo Salvatore Biondo e Sandro Lo Piccolo ed a pene detentive variabili gli altri imputati.
La sentenza della Corte d'Assise di Palermo - che porta la firma del Presidente Angelo Monteleone e del Giudice Cinzia Parasporo - è stata confermata nei successivi gradi di giudizio ed ha superato il vaglio di legittimità, della Suprema Corte di Cassazione.
In forza anche di quella sentenza, divenuta irrevocabile, Sandro Lo Piccolo era latitante, prima di essere arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Palermo.
Su questo tema, a parte una utile lettura della sentenza, rinvio all'altro post, dal titolo:
«Quel "mascalzone" che fece condannare all’ergastolo Sandro Lo Piccolo, dopo che il Tribunale del Riesame di Palermo lo aveva scarcerato. Da allora era latitante».
Giaocchino Genchi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento